"Di tutto devo rendere grazie al Signore"

Carissime sorelle,
nelle prime ore di lunedì 9 novembre 2020, il Signore della vita e della gioia ha chiamato a Sé, dalla Comunità di Varese “Sr L. Oreglia” la nostra carissima

Suor Flora NIDOLA Nata a Varese il 26 ottobre 1923
Professa a Bosto di Varese il 5 agosto 1947
Appartenente all’Ispettoria Lombarda “Sacra Famiglia”.

Una lunga vita quella di suor Flora, segnata fin dalla fanciullezza dall’attrazione verso la Vita Consacrata. Era nativa di Bizzozero, un rione della città di Varese, da una famiglia molto unita che il Signore aveva benedetto con la nascita di tre figli di cui Flora era l’ultima e molto amata.
Nell’adolescenza era stata avviata al lavoro di cucito e ricamo ‘in bianco’, arte in cui era veramente un’artista; ed è in questa tappa di vita che, pur avvertendo il richiamo del Signore, faceva finta di non sentire. Il Parroco, ottima guida spirituale, l‘accompagnò nel discernimento e alla decisione: nella presentazione all’Istituto attestò la soda vita cristiana di tutta la famiglia e di Flora evidenziò la capacità di responsabilità e di impegno nelle incombenze affidatele.
Iniziato il cammino formativo nel gennaio 1945 nella casa di S.Ambrogio Olona, proseguì il noviziato a Bosto di Varese dove nel 1947 emise i primi voti: un tempo vissuto serenamente nel quale è andata rafforzandosi nella vocazione; nelle note autobiografiche scriveva

“la gioia di quei tempi non è mai diminuita col passare degli anni e nessuna prova (anche molto grande) è riuscita a toglierla. Di tutto devo rendere grazie al Signore."

Dopo la Professione è stata per un anno nella casa di Cardano al Campo in aiuto alla Scuola Materna, poi è ritornata in Noviziato come assistente delle novizie: gli 11 anni lì vissuti lasciarono in lei un ricordo indelebile per la vicinanza con la Maestra, Suor Giuseppina Gemello e per il rapporto intessuto con le novizie. Nel 1959 è passata alla casa di Castellanza come Vicaria e Maestra di laboratorio. Poi dal 1961, per circa un quarantennio, è stata in diverse case dell’allora Ispettoria di Varese alternando incarichi di Direttrice a quelli di Vicaria: Varese “San Carlo”, Gallarate-Sciaré, Bosto di Varese e Busto Arsizio “S. Anna”, Castellanza “Maria Ausiliatrice”, Lugano in Svizzera, e di nuovo a Bosto di Varese.

Di questi anni Suor Flora parla in particolare dell’esperienza dell’“Oratorio volante”, opera svolta in una zona di Varese allora in pieno sviluppo e priva della Parrocchia per cui con qualche altra suora andavano la domenica per fare Oratorio, ospitate dalla Comunità dei Padri Cappuccini; successivamente lì sorse la Parrocchia S. Carlo ed una nostra comunità di cui suor Flora fu la prima Direttrice: l’opera presentava difficoltà di ogni genere, ma rinunce e sacrifici non si contavano per la gioia della fioritura dell’oratorio – scrisse nelle note autobiografiche.

Nel 2003 è stata per un anno nella casa di S. Ambrogio come aiuto infermiera, poi è passata alla comunità di Varese “Maria Ausiliatrice” e nel 2009 a quella di “Sr Oreglia” dove, con le Sorelle del Laboratorio ‘M. Romero’, era impegnata a realizzare finissimi lavori di cucito da regalare ai benefattori. Le testimonianze raccolte descrivono suor Flora come la ‘donna forte’ della Sacra Scrittura: prudente, saggia, discreta, tenace nel perseguire i suoi obiettivi; lavoratrice instancabile, aveva sempre di mira il bene delle anime che amava veramente con quell’amore che non indietreggia di fronte alla rinuncia. Retta ed equilibrata, era in comunità un elemento di unione, con umile pazienza e costanza riusciva a sdrammatizzare i problemi, portando quella pace che nasce da un cuore innamorato di Dio, un cuore che sapeva attingere amore dall’Eucaristia.
Le sorelle che l’avevano avuta assistente in noviziato la ricordano come una persona fedele agli impegni della sua professione, povera, libera da ogni personale soddisfazione, inculcava l’amore al silenzio. Una di loro scrive: Ci voleva bene, di quel bene profondo che corregge, ma che lascia nel cuore la serenità e la pace.
Sempre sorridente e accogliente, dialogare con lei era un vero piacere perché rivelava tanta saggezza e profonda vita interiore, sapeva trovare il lato buono in tutto.

Anche gli SDB di Lugano hanno serbato di lei un ricordo vivo e riconoscente; con l’allora Direttore,Don Rino Pistellato, era anche andata per qualche in mese in Russia per aiutarlo nell’apertura dell’opera in quella terra. Giunta nella casa di riposo, prestava attenzione alle sorelle che visitava spesso e con discrezione.

Portiamo in cuore quel suo sorriso buono che ha conservato per tutta la vita, la sua finezza di tratto, il suo consapevole e lucido soffrire durante l’isolamento in camera di questo ultimo tempo, dovuto alle sue condizioni di salute. Ora alla sua preghiera affidiamo questa stagione così travagliata a causa della pandemia e le chiediamo di intercedere ferventi e gioiose vocazioni per l’Ispettoria e l’Istituto.

L’Ispettrice
Suor Maria Teresa Cocco

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