La statua di Mamma Margherita

Quella di oggi è, molto probabilmente, una novità quasi per tutti.

Infatti Don Enrico racconta della statua che nelle prime giornate di marzo 2020 è stata collocata presso il cortile di Valdocco: rappresenta la venerabile Margherita Occhiena, madre di San Giovanni Bosco.

L’opera è stata posta in corrispondenza del luogo in cui Mamma Margherita lavorava l’orto per i ragazzi che animavano l’oratorio di don Bosco. La statua, che raffigura la madre del Santo mentre si rivolge con dolcezza ad un giovinetto, vuole essere un segno di gratitudine a tutti i genitori dei Salesiani nel mondo.

Ecco il racconto di Don Enrico:


Finalmente è tornata! È da tante tempo che la stavamo aspettando.

A fine marzo, nel silenzio e nel nascondimento, come in quel lontano novembre 1846, è ritornata a prendere possesso della sua casa. Certo perché “senza una mamma”, la casa è vuota e soprattutto “la vita non ha scopo”, scrisse un giorno un ragazzo di un riformatorio del milanese affidato a noi salesiani.


Quando, spero presto, ritornerete a Valdocco, la troverete lì, dove una volta, ai tempi del primo Oratorio, coltivava l’orto. Sarà ancora lì ad aspettarvi.


Stiamo parlando non di una mamma qualsiasi, ma di una mamma speciale. La mamma di Don Bosco, mamma Margherita.
La delicatezza e la decisione del Rettor Maggiore l’hanno voluta, ancora una volta, regina del cortile.
La genialità dello scultore l’ha rappresentata non da sola, neanche con suo figlio, ma con un ragazzo. Simbolicamente è il primo ragazzo accolto a Valdocco, ma

in lui ci sono tutti i ragazzi che sono arrivati in seguito e tutti quelli che arriveranno in futuro in ogni casa salesiana.

È lì sulla porta dell’Oratorio per accogliere chiunque abbia bisogno. Per dire una parola, dare una carezza, asciugare una lacrima.

Per terra ci sono alcuni ortaggi, posati lì. Certo, perché se arriva un ragazzo interrompi subito tutto quello che fai, perché quel ragazzo è più importante di tutto e di tutti. Ma quelle poche verdure sono anche la fatica per alleviare la fame di tanti ragazzi dall’Oratorio. Sono segno della concretezza dell’amore. Proprio come faceva ai Becchi quando Don Bosco era Giovannino.
Le sue sono mani ruvide, segnate dalla fatica, ma che non hanno perso la delicatezza per una carezza. Forse è solo questo quello che alla fine tutti, giovani, adulti, di allora e di oggi, abbiamo bisogno. Qualcuno che ci consideri importante, che ci dia fiducia.


Un pomeriggio ho avuto la fortuna di assistere ad una scena molto bella. Un bambino piccolissimo è scappato dalla sua mamma ed è corso da mamma Margherita. Prima l’ha guardata, l’ha studiata un po’, poi ha provato a darle la mano, ad accarezzarla; chissà cosa avrà pensato. Come avrà battuto forte il cuore di mamma Margherita. Tale e quale suo figlio. Chissà che cosa avrà pensato mamma Margherita al suo ritorno a Valdocco. Con un grande sospiro di meraviglia, avrà detto: “ma come è cambiato Valdocco! Quando sono partita c’era ben poco; non c’era la Basilica con tutti questi edifici; e soprattutto non erano così belli! Ma allora i sogni di mio figlio erano veri!” Lui aveva già visto tutto, anche quello che noi non abbiamo ancora visto.


Questa statua è un grande segno di riconoscenza non solo per mamma Margherita, ma in lei, per tutti i genitori, le mamme e i papà, di tutti i salesiani del mondo. Un grazie perché hanno donato un loro figlio a Don Bosco perché continuasse la sua opera nel mondo.
Grazie mamma Margherita, grazie a tutte le mamme e i papà del mondo per aver generato una vita donata ad altre e tante vite. Il Signore ricompenserà la vostra generosità.


Preghiamo per le vocazioni tutte, e in particolare per quelle della Famiglia Salesiana in Italia e nel mondo.

Guarda qui le foto della statua di Mamma Margherita nel cortile di Valdocco https://exallievefma-varese.it/gallery-in.php?id=25

a cura di Giulia

foto dal web

AIUTACI A SOSTENERE I NOSTRI PROGETTI

Federazione Ex Allieve/vi delle Figlie di Maria Ausiliatrice di Varese

IBAN: IT88I0521610801000000002241