Insieme si può, anche risorgere dalla guerra. Grazie alla musica.
Un “arpaiolo” italiano, Pietro Morbidelli, insieme ad una musicista siriana, Rahaf Chikhani, laureata in arpa al Conservatorio di Santa Cecilia e oggi prima arpa dell’Orchestra nazionale siriana, portano speranza rinnovata e cultura in quella che è sempre stata la culla della civiltà.
A Damasco restaurano e collaudano 12 arpe, ad aiutarli anche alcuni bambini, e presto nascerà una classe d'arpa: perchè la musica è il linguaggio universale della Pace.
A far partire l'arpaiolo italiano è stato
“il desiderio di riportare la musica lì dove i terroristi volevano sradicarla. L’Isis aveva intenzione di distruggere sia il Conservatorio che il Teatro dell’Opera della capitale. Per i terroristi la musica e ogni forma di arte doveva essere cancellata.
Far riecheggiare di nuovo melodie e note da questi strumenti è la risposta migliore al fondamentalismo”.
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